70 anni fa...se ne andava Tazio Nuvolari

11 Agosto del 1953: 70 anni fa se ne andava Tazio Nuvolari


Tazio Nuvolari...detto "Nivola" o "il Mantovano Volante", non ha bisogno certo di presentazioni, essendo senza dubbio, il pilota italiano più famoso al mondo.

Un piccolo, solo di aspetto, grande uomo, capace di imprese incredibili...correndo sempre più veloce della morte, superando anche enormi tragedie, come la perdita per malattia, dei suoi giovani figli.

A descrivere in maniera sintetica e chiara, quell’uomo così minuto, ma capace di dominare pesanti e brutali automobili, fu Enzo Ferrari, che lo ricordava così: “con in mano un manubrio o un volante Tazio diventava un gigante, un artista, l’unico a non lamentarsi mai del suo mezzo, anche quand’era inferiore.

Dapprima pilota di moto, tra le varie imprese, diventa anche “Il Campionissimo” nel 1926 a bordo della sua Bianchi 350, soprannominata “Freccia Celeste”.

Ma ovviamente, non si ferma alle due ruote e tra la fine del 1927 e l’inizio del 1928, fonda anche una scuderia tutta sua: la “Scuderia Nuvolari” di Mantova, acquistando 4 Bugatti e vendendone subito una al suo rivale storico Achille Varzi e un’altra a Cesare Pastore.

Ma diamo uno sguardo al suo ricco palmarès, che comprende 92 primi posti, 3 titoli di Campione italiano assoluto (1932, 1935, 1936), 42 giri veloci in moto e 59 in auto e tanti altri successi, come il record storico durante la Mille Miglia del 1930, a bordo della sua Alfa Romeo 1750GS, che percorre alla velocità media di 100Kmh. Questa corsa oltretutto è ricordata anche per un episodio curioso, anche se la veridicità è spesso stata oggetto di dibattito, soprattutto tra i tifosi di Nuvolari e quelli di Varzi. Pare infatti che Tazio, dopo aver raggiunto il suo grande rivale Varzi, rimase dietro di lui a fari spenti per non farsi vedere, per poi passarlo di sorpresa andando a vincere.

Tazio è solito guidare con il suo tipico abbigliamento: un maglione giallo con ricamate le sue iniziali, pantaloni azzurri e il gilet di pelle marrone. Ma indossa anche un suo portafortuna, che tiene appeso al collo, ovvero una piccola tartaruga in oro donatagli da D’Annunzio, con la dedica: "all'uomo più veloce...l'animale più lento”. D’Annunzio in cambio gli chiede di vincere la Targa Florio che si sarebbe disputata dopo due settimane. Tazio senza pensarci risponde subito: ”Corro solo per questo” e così, due settimane dopo, vince la gara a bordo di un’ Alfa Romeo 8C-2300 della Scuderia Ferrari. Nello stesso anno, vince i Gran Premi di Monaco, di Francia e d'Italia e la Coppa Acerbo nel circuito di Pescara

Ma forse l’impresa più incredibile di tutte, fu quella che venne definita “la Vittoria impossibile”.


Siamo al Nurburgring, per il Gran Premio di Germania del 1935 e Tazio si presenta con la sua ormai obsoleta Alfa Romeo P3 da 265cv, che sulla carta è nettamente inferiore alle vetture tedesche. I Tedeschi infatti schierano ben 5 Mercedes da 430cv e quattro Auto Union con 375cv... eppure Nivola supera e batte tutti, ammutolendo i 300.000 spettatori e facendo imbestialire i gerarchi tedeschi, certi invece dello strapotere delle loro case automobilistiche.

Pensate che, erano così convinti di un loro successo che, non avevano preparato neanche il disco con l’Inno Italiano da far suonare durante i festeggiamenti…e in mancanza di questo, dovettero sostituirlo con “O Sole Mio”.

Ma Tazio sorprende e fa impazzire il pubblico anche quando non vince e negli ultimi anni della sua carriera. Memorabile infatti, l’immagine di lui nel 1946, durante la Coppa Andrea Brezzi, che, dopo un primo giro in testa, passa sul rettilineo a bordo di una Cisitalia D46, sventolando il volante staccatosi dalle staffe. Riesce a percorrere un altro giro guidando solo con le staffe di supporto, una cosa assurda visto lo sforzo richiesto. Si ferma così ai box per far montare un nuovo volante, ma altri guai tecnici lo relegano al 13° posto…ma per tutti da quel giorno, nell’immaginario collettivo e pur non avendo conquistato il primo posto…diventa :”Il pilota che vince anche senza volante”.

Tra i vari record conquistati, cito anche quelli di velocità del 1935, stabiliti lungo l’autostrada Firenze-Mare, facendo registrare rispettivamente 321,428 e 323,125 km/h, con una punta di 336,252Km/h a bordo dell’Alfa Romeo Bimotore, vettura che montava appunto due propulsori ad 8 cilindri sovralimentati, di 3165 cm3 ciascuno e una potenza massima complessiva di 540 CV.

E' anche probabilmente il primo ad ideare e applicare la sbandata controllata…per cui, quando oggi sentite parlare di “drifting”, ricordatevi anche di Tazio…

Ma tutti i fumi tossici e la polvere respirata iniziano a fargli venire la nausea, continua a correre, forse anche per la pena che porta nel cuore, per la perdita dei suoi figli…fino a che la malattia prende il sopravvento su di lui, forse l’unica cosa forse di cui aveva paura. Un primo Ictus infatti lo colpisce nel fisico e pur non annunciando mai il ritiro, inizia ad estraniarsi. Il suo corpo finisce il carburante e in silenzio, come allo spegnimento di un fragoroso motore, Tazio se ne va, alle 6 del mattino dell’11 Agosto di 70 anni fa.

Enzo Ferrari disse: Non appena mi giunse notizia della sua fine, partii per Mantova. Nella fretta mi persi in un dedalo di strade sconosciute della città, scesi dalla macchina e chiesi nel negozio di uno stagnino, la via per villa Nuvolari. Uscì un anziano operaio, che prima di rispondermi fece un giro intorno alla macchina per leggere la targa. Capì, mi prese una mano e la strinse con calore bisbigliandomi commosso: ”Grazie di essere venuto…come quello là non ne nasceranno più'”.


Ferdinand Porsche disse: «Nuvolari è il più grande corridore del passato, del presente e del futuro.»


Antonio Di Giacomo-Motor Stories



fonti delle foto: https://www.tazionuvolari.it/it/nuvolari-biografia.php#  e https://it.wikipedia.org/wiki/Tazio_Nuvolari


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Commenti

  1. Grandissimo pilota del quale, per fortuna, ancora al giorno d'oggi c'è un ricordo piuttosto vivo. Noto con molto piacere che perfino persone con una conoscenza molto bassa del passato dell'automobilismo, conoscono la fama di Nuvolari!

    +++ anche se la veridicità è spesso stata oggetto di dibattito, soprattutto tra i tifosi di Nuvolari e quelli di Varzi +++ --> sto cercando di immaginarmi come sarebbe potuto svolgersi simile dibattito se a quei tempi ci fossero stati i social network e i tifosi si fossero comportati come quelli contemporanei. 😂

    +++ durante la Coppa Andrea Brezzi, che, dopo un primo giro in testa, passa sul rettilineo a bordo di una Cisitalia D46, sventolando il volante staccatosi dalle staffe +++ --> ricordo che sentii menzionare questo episodio per la prima volta in una domanda di un telequiz (si parla di vent'anni fa o giù di lì, forse era "Chi vuol essere milionario") e ne rimasi piuttosto colpita!

    Bel ricordo e complimenti per l'articolo.
    Un saluto,

    Milly

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